Le differenze operative tra Tantra Rosso e Tantra Bianco

Esistono due percorsi distinti nell’attraversamento della Via Tantrica. Il Tantra Rosso e il Tantra Bianco.

E’ significativo come il Tantra Rosso venne chiamato “Sentiero della Mano Sinistra” (sinistra = femminile) ispirato dall’aspetto intuitivo, (infatti il Sentiero della mano Sinistra o Tantra Rosso ha origine nel sistema Matriarcale antico),  mentre quello del Tantra Bianco “Sentiero della Mano Destra” (destra = maschile), ispirato ad un approccio razionale (infatti il Tantra Bianco o Via della Mano Destra ha una origine nel sistema successivo patriarcale).

La dizione Tantra Rosso e Tantra Bianco e’ piu’ popolarmente conosciuta in Occidente rispetto a Via della Mano Sinistra e e Via della Mano Destra rispettivamente. Ha origine negli studi sul Tantra compiuti da diversi ricercatori spirituali di inizio 1900 quali P.Blavatsky, R.Guenon, J.Evola ecc.

La visione destra e sinistra e’ collegata anche al principio delle due Nadi, cioe’ canali di energia del corpo umano individuati come Ida e Pingala che veicolano il prana vitale, descritti per la prima volta nei Tantra.

Pingala è l’energia positiva, maschile e solare situata a destra. Il metallo collegato è l’oro e sembra che simboleggi il sistema nervoso simpatico.

Ida e’ l’energia negativa, femminile e lunare situata a sinistra. Il metallo collegato è l’argento e sembra che stimoli il sistema nervoso parasimpatico.

La via della Mano Destra (Bianco) e’ ispirata dalla essenza Apollinea e indica la “ratio” umana che porta equilibrio nell’uomo, che è capace di concepire l’essenza del mondo come ordine e che lo spinge a produrre controllo in forme rassicuranti e razionali.

La Via della Mano Sinistra (Rosso) e’ ispirata dalla essenza Dionisiaca e indica  l’impulso alla vita, e agli istinti presenti nell’uomo fuori dagli schemi, esprime una modalità di relazione  non-mediata e quindi diretta, accedendo a forme di espansione sciamanica liberatoria.

Cio’ si riflette anche in una certa differenza di contenuti tra insegnamento dei Veda (sopratutto le prime tre raccolte dei Veda) e insegnamento dei Tantra, ricordando che la cultura tantrica sembrerebbe essere pre-Vedica, derivando dallo sciamanesimo matriarcale, tutt’ora presente, e sembra precedere di migliaia di anni gli scritti vedici, essendo una via che in antichita’ era tramandata oralmente di maestro in maestro, di maestra in maestra. Quindi solo successivamente le conoscenze tantriche molto antiche, trasmesse oralmente per millenni, sono state poi trascritte solo dal V secolo in poi.

Tantra Rosso o Via della Mano Sinistra o Vama Marga

E’ la via tantrica piu’ antica. I suoi adepti vengono chiamati anche Tantrika. Nella prassi, i praticanti del Tantra Rosso sono bilanciati perfettamente tra maschile e femminile, ci si siede solitamente in cerchio (Kaula), e l’insegnante non e’ distinto dal gruppo, ma trasmette da dentro il gruppo in cerchio e puo’ partecipare alle pratiche.

Comprende pratiche che si esplicano prevalentemente in gruppo come la chackrapuja, (ma non solo questo rituale) includendo il contatto umano fisico e la veicolazione tramite i sensi e il piacere, include l’incontro e lo scambio energetico tra Shiva e Shakti anche nel’Uomo e Donna incarnati, e include anche le pratiche sessuali (Maithuna) tra maschile e femminilequindi comprende le energie del primo e secondo chackra oltre alla esplorazione delle altre 5 energie, come possibilita’ di conoscenza del se’ e puo’ includere anche pratiche percettive in nudita’. Non vengono praticati rituali specifici di continenza sessuale o divieto dell’emissione del seme maschile. Anzi i fluidi sessuali emessi possono venire utilizzati nei rituali.

Vama significa anche Donna e Marga e’ Sentiero, quindi una delle possibili traduzioni e’ anche “Sentiero percorso assieme a una Donna”, inteso in interazione tra femminile (Shakti) e maschile (Shiva), come specchio emozionale reciproco nella conoscenza del se’. Nelle pratiche sessuali tra Shiva e Shakti nel tantra rosso non ci sono ferre prescrizioni del trattenimento dal seme maschile, ma anzi esso viene utilizzato anche nei rituali.

Le pratiche sono per lo piu’ “esterne” utilizzando, rituali, movimento del corpo, etc. Anche seppur “esterno” nei rituali, il tutto viene interiorizzato comunque dal praticante che conosce le correlazioni tra pratiche esteriori e pratiche interiori, tra simbolico e esperienziale. Il metodo della mano sinistra si riferisce ad una codifica di tecniche e di precetti che possono sembrare in contraddizione con la situazione culturale del periodo in essa si esprime. L’individuo e’ il solo responsabile delle proprie azioni, e non esiste una salvezza esterna che ci possa mettere al riparo dagli esiti di tali azioni, la divinita’ e’ interiore praticando l’auto-divinizzazione. Nel Tantra Rosso non c’e’ la suddivisione duale tra Puro e Impuro, tra mondano e sacro, tra sopra e sotto. Nel loro simbolismo, queste forme si riferiscono a trasgressioni di codici stabiliti, quindi alla rottura della regola e all’attraversamento delle passioni come codice di conoscenza.

Il praticante  del Tantra della Mano Sinistra persegue la liberazione durante la sua vita. È determinato a mantenere una consapevolezza della Divinità in tutto ciò che sperimenta, in ogni pensiero, con ogni sensazione, ogni respiro, in ogni momento. Tutto ciò che tale praticante attraversa in vita diventa  atto di adorazione. 

Viene definita la via veloce, la Via che scava un tunnel sotto la montagna. Alcuni maestri la paragonano a un bosco di querce rigoglioso.

Le vie contemplative che predicavano un rigido estraniamento dal mondo erano adatte nel periodo upanishadico, ma non, secondo il Tantrismo, al mutato livello spirituale dell’uomo. Si dovevano quindi adottare tecniche che invitassero a giocare al gioco dell’esistenza senza però rimanerci impantanati, per attingere quello stato spirituale non invischiato alla realtà materiale.

Le scuole tantriche mostrano come sia possibile raggiungere la liberazione (moksha) dalle pastoie mondane in qualsiasi modo e come ogni atto possa essere investito di un significato profondo e posto a fondamento di una pratica di autorealizzazione. L’impostazione tantrica, infatti, sottolinea il carattere sacrale anche di ciò che apparentemente sembra “profano”, in base all’assunto per cui il «seme dell’illuminazione» risiede ovunque. Pertanto, nulla viene rigettato, ogni evento della vita può diventare un trampolino di lancio per il salto nell’Incondizionato.

E’ una via piu’ iniziatica e complessa piu’ adatta a personalita’ dinamiche esplorative. Non vengono date prescrizioni rigide sul cibo, un praticante del tantra rosso puo’ mangiare carne, pesce, ma anche cereali e vegetali e vino. Solitamente nei praticanti di Tantra Rosso troviamo una certa prevalenza di personalita’ emozionali. In origine gli insegnanti della Mano Sinistra potevano essere sia maschili che femminili.

Trae origine dalle antiche ritualita’ popolari rurali indiane di origine matriarcale e matrilineare.

Tantra Bianco o Via della Mano Destra o Dakshina Marga

E’ la via tantrica piu’ moderna, derivante da quella Sinistra piu’ antica. I suoi adepti vengono anche chiamati Vedika. Nella prassi, i praticanti del Tantra Bianco non sono bilanciati tra maschile e femminile, ma la composizione e’ casuale. Si pratica usualmente singolarmente (tipo Yoga, infatti la via viene chiamata anche Tantra-Yoga), solitamente senza contatto o interazioni tra i partecipanti. Ci si siede a file, ognuno sul suo tappetino, e l’insegnante e’ distinto dal gruppo, spesso su uno sedile separato e isolato dai partecipanti.

Le pratiche sono per lo piu’ “interne”, basate su tecniche di concentrazione e visualizzazioni, movimenti della consapevolezza interna, meditazioni solitarie e atteggiamenti simbolici e metafisici che comunque escludono il contatto fisico ed escludono le pratiche sessuali con un altro essere ed esclude la nudita’. Una via di astinenza.
Il metodo ortodosso, detto della mano destra, adotta le forme che sono in accordo con la cultura, la filosofia e la moralità del periodo in cui essa si esprime. La visione dell’individuo quale limitato ed imperfetto, che necessita una guida maggiormente evoluta per poter migliorare la propria condizione esistenziale quindi con un riferimento ad una divinita’ esterna.

Il praticante del Tantra della Mano Destra (bianco) cerca di mantenere uno stato di purezza e la fedele osservanza dei suoi obblighi rituali e morali per tutta la sua vita. Se riesce, sarà ricompensato con l’unione con la Divinità dopo la morte. Nelle pur rare pratiche sessuali  nel tantra bianco ci sono rigorose prescrizioni del trattenimento dal seme maschile, e nella non emissione del seme maschile.

Viene chiama la via lenta, e’ la via che scala passo passo la montagna da un lato e la ridiscende dall’altro. Compare la suddivisione tra puro e impuro, e la contrapposizione tra sacro e mondano.  Alcuni maestri la paragonano a un filare ordinato di cipressi.

Vengono date prescrizioni rigide sul cibo, un praticante del tantra bianco non potrebbe mangiare carne, pesce, ma solo vegetali e le bevande alcoliche sono vietate. E’ una via puritana basata piu’ sulla rinuncia e sulle regole e sul distacco dalle passioni. E’ una via piu’ adatta a personalita’ analitico conservative. Solitamente nei gruppi di Tantra Bianco troviamo una certa prevalenza di personalita’ mentali.  Ancor oggi nel sistema induista Brahmanico Vedico non sono previste donne come Bramhini.

Trae origine da successive modificazioni del tantra originale  e ha dimensione cittadina, cioe’ proviene dallla cultura cittadina e di matrice patriarcale.

Origini storiche e bibliografia

In effetti in antichita’ remota, per quel che sappiamo,  non esisteva una reale distinzione tra le due vie, che e’ sorta solo successivamente. Semplicemente tutte le energie erano naturalmente tutte integrate nel Via Tantrica senza divisione alcuna, la sessualita’ come la spiritualita’.

Il Tantra della Mano Sinistra o Tantra Rosso, quello piu’ antico, sembra aver origine da una matrice matriarcale, quindi dalle donne per le donne. Successivamente, con l’avvento del patriarcato, e iniziato un processo di moralizzazione della disciplina purgando il Tantra dell’origine di tutti quegli aspetti che sono via via stati considerati nel tempo come disdicevoli e peccaminosi.  

Quindi nel Tantra della Mano Destra o Tantra Bianco, si e’ fuso nel Tantra-Yoga, e  sono stati quindi eliminate le pratiche sessuali, ritenute sconvenienti, le pratiche con le sostanze psicotrope, e comunque qualsiasi pratica considerata trasgressiva. Ed e’ stato eliminato, per come lo conosciamo in occidente, qualsiasi pratica di contatto fisico incarnato tra le energie di Shiva, Uomo e Shakti, Donna, lasciando solo gli aspetti simbolici interiori, ma non incarnati.

La Via della Mano Destra viene spesso considerata come figlia di una diluizione o sterilizzazione della corrente della Mano Sinistra, a cui in questo modo viene assegnata una priorita’, perlomeno cronologica. Il Tantra Rosso viene quindi usualmente considerato il tantra dell’origine, che include tutte le energie, il tantra da cui e’ derivato il Tantra Bianco privato di molte pratiche .

Tale processo di differenziazione tra le due vie Tantriche negli ultimi 5/6 secoli ha avuto la sua accelerazione, in particolare in India e zone limitrofe, per gli aspetti peculiari moralizzanti della dominazione dei Sultanati Islamici (1350-1700) e del successivo altrettanto dominio moralizzante del protettorato Inglese Vittoriano coloniale (1700-1945). 

Ora, dopo questo processo storico, l’India al giorno d’oggi e’ assolutamente puritana, dominata dal potere dei Brahmini, le statue tantriche in posizione di amplessi sessuali sono vietate alla vendita, e in tutta l’India c’e’ un solo studio di un medico sessuologo, i baci alla francese sono vietati nei film indiani, cosi’ come e’ vietata la nudita’.  Il Tantra della Mano Sinistra e’ relegato in nicchie poco conosciute, se non quasi scomparso. La sessualita’ viene considerata in forma disdicevole, impura, al pari del moralismo cattolico. La donna e’ tendenzialmente relegata in casa e dominata dal marito, anche se ovviamente processi di emancipazione sono in atto. Il sistema e’ tutt’ora diviso in caste, di arretratezza medioevale.

I Sultanati Islamici nella loro dominazione hanno distrutto fisicamente molti templi tantrici, capolavori di architettura ed arte sacra, ne sono rimaste poche decine diventati, al presente, solo attrazione turistica. Gli inglesi hanno introdotto freni inibitori come la colpa, la vergogna e il peccato, prima inesistenti nella cultura tantrica indiana.

Nell’India di epoca coloniale Inglese i libri con riferimenti a pratiche sessuali venivano sequestrati e bruciati, e chi veniva colto a renderli pubblici veniva imprigionato. Per cui i Maestri per salvarli dal rogo iniziarono a tenere segreti i testi e a epurare dai Testi le pratiche “incriminate”. Inoltre le prime traduzioni occidentali dei testi tantrici furono effettuate proprio da Inglesi e da Gesuiti, che tolsero dai testi quindi tutte le pratiche ritenute  peccaminose, alimentate dalla spontanea ripugnanza anglicana, vittoriana e cattolica verso la nudità e le pratiche sessuali. Molti di questi missionari cattolici colti, quasi tutti, erano preti gesuiti e grazie alla loro loquacita’ nel dibattito ed erudizione  riuscirono, nel tempo, a inserire alcuni dei temi fondamentali della teologia cristiana nell’impianto filosofico induista, arrivando a modificarlo sensibilmente.

Il Mahatma Gandi stesso, di origine brahminica, propose di distruggere i templi di Kajhurao, che riportano sculture altamente erotiche, perche’ considerati perversi, anche se la proposta non ando’ fortunatamente  in porto.

Piu’ tardi i primi maestri indiani, che ai primi decenni del 1900,  importarono gli insegnamenti di Yoga negli Stati Uniti (come Paramahansa Yogananda) si imbatterono nel puritanesimo americano e quindi dovettero anche in questo caso ulteriormente eliminare tutte le pratiche che sarebbero state perseguite, anche giuridicamente nella puritana America.

Si ando’ quindi strutturandosi nel tempo, soprattutto in Occidente, un Tantra “diluito” e disinfettato dalle pratiche considerate “immonde” che si convoglio’ poi nel Tantra Bianco, o Tantra-Yoga per  come e’ conosciuto oggi.

Jose’&Resya – TantraLove

Alcuni libri che trattano l’analisi storica e dottrinale sulle due vie tantriche Destra e Sinistra – Dakshina Marga e Vama Marga.

Tantra – Andre’ Padoux – Edizioni Einaudi

Tantra – Andre’ Van Lysebeth – Edizioni Mursia

Tantra Yoga – Swami Satyananda Saraswati – Bihar School of Yoga of India – Edizioni Satyashram

Nepal – Giuseppe Tucci – Edizioni Nagal

Illuminazione Appassionata – Miranda Shaw – Edizioni Venexia

Il libro del Tantra – Georg Feuerstein – Edizioni Neri Pozzi

Tantra – Franca Sacchi – De Vecchi Editore

Il Tantra Illustrato – Indra Sinha – Gremese Editore

Il Tantra dello Sri Yantra – Claudio Marucchi – Editore Psiche2

Tantra – Lo Śivaismo del Kaśmīr – Kamalakar Mishra – Laksmi Edizioni 

La dea che scorre – Gioia Lussana – OM Edizioni

Lo Yoga della Potenza – Julius Evola – Ed.Mediterranee

Gli autori di questa pagina sono José & Resya Satchitshanti.

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