L'egemonia culturale – andando oltre al pensiero di A. Gramsci – è un concetto astratto con effetti concerti e indica un «dominio» culturale umano e una complessa strategia – soprattutto mediatica ma non solo -, che permette a un gruppo o una classe dirigente non meglio definita e in perenne, apparente, ricambio, di imporsi su un popolo tramite il solo uso dell’informazione e della circolazione delle idee. Grazie a un complesso e perlopiù subconscio gioco di favori e convenienze – tipo “ti do questo in cambio di quello” –, il modello egemonico culturale democratico punta alla completa interiorizzazione dei modelli che si intendono affermare, creando i presupposti per un controllo pressoché totale delle masse. L’egemonia culturale è molto più del semplice condizionamento perché si basa sul principio dello sfruttamento dell’energia della dialettica e dell’utilizzo a proprio vantaggio di tutte le maggiori correnti d’opinione pubblica e privata.
L’egemonia culturale, in altre parole, utilizza una strategia piuttosto semplice da capire:
essa da voce, finanzia, contiene, include, organizza, da spazio a
– informazione e controinformazione
– potere e contropotere
– cultura e contro cultura
– sistema e contro sistema
in modo che l’energia delle idee della maggior parte delle persone possa, all’interno di questo dualismo, placarsi per il solo fatto di sentirsi apparentemente rappresentata. Le persone, in questo modo, percepiscono d’avere falsamente: capacità di scelta, libera opinione e persino potere di cambiamento. In realtà è l’esatto opposto: le energie che potenzialmente potrebbero destabilizzare l’egemonia, vengono utilizzate per rafforzarla. Tutto questo serve a un meta-potere, un potere molto più ampio e senza forma dei semplici governi e degli stati, per garantire una stabilità atta a manipolare qualunque cosa.
In pratica, questa sorta di contagio si realizza, per esempio, grazie all’apparente constatazione che in un dato paese si possa dire tutto e il contrario di tutto, fare tutto e il contrario di tutto. In realtà in questo modo le tensioni interne, mentali ed emozionali, si annullano.
La maggior parte del popolo, identificandosi con l’una, l’altra o l’altra voce, soddisfa l’umano bisogno di partecipazione, appartenenza e opposizione, immaginando d’essere in qualche modo parte del gioco, pensando che poter contare qualcosa, di poter parlare, protestare, manifestare, lamentarsi, dire la propria, persino di fare emergere lo scandalo o di essere parte di una corrente, magari la sola corrente culturale capace di contrastare la cultura egemonica.
In realtà non c’è niente di tutto questo anzi, tutto questo rafforza il potere egemonico.
Ma perché è così facile per il potere egemonico realizzare tutto questo senza, apparentemente, obbligare nessuno? Come è possibile convincere masse di individui colti, istruiti, ben integrati, sani, capaci di intere e di volere d’essere gli attori della propria vita quando invece sono solo comparse nella commedia o tragedia di qualcosa o qualcun altro? Oppure, al contrario, come è possibile convincere milioni di persone di essere stupidi, incolti, incapaci, malati, poveri e assolutamente impotenti quando invece non lo sono?
Qual’ è la preziosa moneta di scambio davanti alla quale capitoliamo senza capitolare, acconsentiamo senza acconsentire?
E’ la deresponsabilizzazione ovvero l’alleggerimento da qualsivoglia implicazione di responsabilità diretta della persona.
Il contratto implicito che tutti abbiamo firmato prima ancora di nascere è:
“Tu non hai responsabilità di nulla. Crisi finanziarie, economiche, politiche, morali, guerre, pace, terrorismo, malattie, ricchezza e povertà, ecologia. Tu, cittadino e persona, non c’entri nulla, non ti devi fare carico di nulla ragione per cui non preoccuparti: godi la tua vita con i suoi piccoli grandi privilegi e tribolazioni. Tu puoi, se vuoi, e in alcuni casi devi, scaricare la tua indignazione per quello che non ti piace ed esprimere il tuo dissenso contro il sistema pur continuando a fare, nell’essenza, la tua vita. Ma se vuoi io sistema ti offro anche tutti mezzi per esprimere te stesso e il tuo talento…entro i mio modello”.
Il potere egemonico ti sarà grato sia dei tuoi sforzi di realizzazione e dei successi ma soprattutto ti sarà grato delle tue lamentele perché con esse creerà pareri contrastanti sui quali potrai fare mille ragionamenti senza per altro risolvere nulla. Per inciso, non importa contro chi o cosa protesti, nei confronti di chi o cosa ti scandalizzi e con quali mezzi. Ne hai molti, usali tutti! Nel frattempo qualcuno o qualcosa che tu avrai l’impressione di avere scelto o al contrario non avrai per nulla l’impressione di avere scelto, rappresenterà i tuoi interessi, gestirà i tuoi soldi, le tue idee, urlerà o starà zitto per te in parlamento, nelle piazze, sui giornali, in tv o sul web e tu potrai sostenerlo o criticalo o goderti una serie di innumerevoli comodità tipo: mobilità mutua mutui cassa integrazione carte di credito e di debito, gratta e vinci pensione vacanza divertimenti moda sport sabato sera domenica pomeriggio volontariato associazione anestesie circolo hobby supermercato tv cinema teatro borsa biblioteca web sballo viaggio stadio orto bici golf festa partito balera pellegrinaggio movimento lega ultras porno cibo o potrai stare comodamente a casa in giardino in sede in barca in palestra in chiesa moschea sinagoga cantina ospedale casa di riposo al bar con compagni amici nemici a discutere e fare tutto quello vuoi.
Se proprio dovessi arrabbiarti molto senza neppure sapere perché, o, come si dice oggi, andare fuori testa, oltre a imprecare, bestemmiare, denunciare, hai l’opzione – auspicabile per il potere egemonico – di armarti e sparare. Le armi te le fornisce il potere egemonico stesso. Perché se ti armi e spari il potere egemonico potrà riciclare la tua ira con immensi vantaggi: tutti, giustamente, ci mancherebbe! in una cultura egemonica democratica il valore della non-violenza è fondamentale, condanneranno il tuo gesto e tutti si scandalizzeranno e per un momento il paese o il mondo resterà immobile, perso in un bisbiglìo di sottofondo innocuo. Il potere egemonico godrà in quel momento di massimo grado di instabilità, di un’immensa stabilità che permetterà a una miriade di movimenti e forze che neppure riesci a immaginare, di agire in tutta scioltezza e invisibilità. E’ davvero troppa roba, non pensarci.
Tu non hai creato nulla di tutto questo per cui tu non lo puoi neppure cambiare.
Monica Antonioli