La negazione del piacere sessuale femminile ha radici molto antiche ed è a mio parere ancora profondamente radicato nella società e in molte donne consapevoli o meno di questo fardello.
Bellissimo il film Hysteria che descrive come nell’ingilterra preVittoriana il massaggio vulvare e clitorideo fosse praticato come terapia medica rilassante e pacificante contro la sindrome isterica nella quale veniva inclusa un’infinità di sintomi fisici e psichici delle donne.
Il piacere sessuale non era assolutamente considerato come possibile, lo si negava a priori e quindi le pazienti dopo il loro orgasmo valutato come parossismo terapeutico si sentivano sollevate e decisamente più serene e questo era quanto bastava per promuovere la cura…sicuramente gradita dalle pazienti.
Divertente pensare che in quel periodo collocato alla fine dell’800 le donne con malesseri di vario genere venissero trattate con degli orgasmi regolari eseguiti professionalmente con molta serietà e impegno da parte di alcuni medici specializzati nel settore che si arricchivano in questo modo.
Impensabile poi concepire che prima del ferro da stiro o del tostapane il vibratore come strumento di benessere e di salute fosse entrato nelle case degli inglesi come uno dei primi elettrodomestici, quando oggi forse ancora solo 1 donna su 2 ne fa uso e ne possiede in casa almeno uno.
Sono moltissime le donne che ancora oggi non andrebbero mai a comprarsene uno per vergogna anche se il commercio via internet è un modo discreto per acquistarli. Esistono ancora moltissimi tabù riguardo a questi oggetti, oggi definiti sexy toys, anche nelle più giovani. Consigliare come medico di acquistarli e di provare a usarli per conoscere meglio il proprio piacere è quasi amorale e non affatto facile anche se riconosco che sarebbe uno strumento terapeutico molto utile per mollare le tensioni che si accumulano volenti o nolenti nella vita di tutti giorni.
Sono invece davvero moltissime le donne di varia età che mi dicono che il sesso a loro non interessa affatto e che ne farebbero a meno indipendentemente dalla presenza di un uomo al loro fianco magari anche amato e di bella presenza fisica.
Il desiderio femminile delle coccole e dell’affettuosità che si esprime attraverso le carezze ma anche attraverso la sola vicinanza fisica, oppure anche attraverso le parola resta per molte donne non un concetto di preliminare o di contorno gradito all’amore ma l’unica espressione di amore che riescono a vivere
Secondo la ginecologa agopuntrice autrice del libro “Femme désireé, femme désirante”, Danièle Flamenbaum, si tratta di un problema che origina nell’infanzia e da una sorta di mancata strutturazione di una sessualità adulta che resta come dire bambina. Secondo l’autrice del libro anche nelle donne giovani che hanno avuto una libertà sessuale da ragazze data dai tempi moderni, la vita di coppia prolungata, la nascita di un figlio e qualche volta anche la menopausa o altri eventi esterni o interni sono responsabili di quello che lei definisce una regressione infantile della sessualità e una sorta di ritorno al retaggio dei tabù sessuali delle proprie nonne e bisnonne.
Molte delle mie pazienti dichiarano di vedere il marito o compagno come un fratello o come un padre e quindi si sentono gradualmente sempre più imbarazzate come se l’atto sessuale vero e proprio diventasse una specie di incesto. Per prime si giudicano e hanno paura di essere giudicate male. Ecco che le coccole sono ammesse ma solo quelle e se le coccole significano che poi si deve fare sesso allora anche quelle vengono castrate per evitare che la coccola possa sembrare un esplicito invito sessuale.
Molte di queste donne affermano che all’inizio non era così oppure che non sono state sempre così, alcune dichiarano la perdita dell’interesse a causa del cambiamento fisico del proprio marito che nel corso degli anni è ingrassato o cambiato caratterialmente, altre dichiarano che la menopausa è la vera causa della perdita di interesse sessuale nei confronti del sesso maschile in senso assoluto. Altre dichiarano che il loro vero desiderio ed espressione sessuale sono stati presenti solo in assenza di un consolidato legame di coppia. Queste sono le motivazioni più frequenti che ascolto da numerosissime donne che sentono il rapporto sessuale nei confronti del loro compagno come un dovere al quale rinunzierebbero volentieri.
Incredibile se ci pensate; la negazione del piacere sessuale femminile, da sempre imposta dal mondo alle donne, oggi è come se fosse voluta da loro stesse, anche se in modo per lo più inconsapevole, in un processo volto a perpetuare la loro stessa castrazione, senza neanche accorgersi di perdere così facendo uno fra i più importanti valori dell’evoluzione umana: il rispetto e la considerazione dell’irrinunciabile quanto libera espressione sessuale femminile.
Catherine Bellwald