Come riconoscere se un Massaggio Tantra veicola autenticamente la energia Tantrica

COME RICONOSCERE SE UN MASSAGGIO TANTRA VEICOLA AUTENTICAMENTE LA ENERGIA TANTRICA.

Attualmente e’ esplosa una grande moda rispetto al massaggio tantrico dove innumerevoli centri di massaggio e massaggiatrici/massaggiatori  si sono buttati commercialmente, spesso senza grande esperienza sull’onda della notorieta’ di questo tipo di via esperienziale. A molti di questi operatori se voi chiedete quali percorsi hanno intrapreso di crescita personale sulla via Tantrica vi rispondono che sono autodidatti.

Alcuni di questi studi effettivamente trasmettono una vera essenza tantrica e sono molto preparati, molti altri (la stragrande maggioranza) molto molto meno, se non addirittura nascondono un semplice sesso a pagamento, tra l’altro molto piu’ costoso. In pratica dopo alcuni goffi palpeggiamenti, che nulla hanno di tantrico, le operatrici/operatori si buttano a capofitto sui genitali nel tentativo di far giungere a un orgasmo, tralasciando tutti gli altri aspetti energetici.

Possiamo aiutare ad individuare quale siano alcune indicazioni per capire quali siano i centri maggiormente professionali e maggiormente vicini alla via tantrica.

Il massaggio tantrico nella sua essenza originale puo’ essere donato veramente solamente da chi ha una profonda preparazione tantrica dovuta a un lungo percorso esperienziale e solamente da chi ha introiettato gli insegnamenti di questa via spirituale, senza improvvisazioni estemporanee e conoscenze superficiali. Il massaggio tantrico viene veicolato migliormente in chi da anni ha gia’ fatto un percorso tantrico cosi’ da risultare naturale il suo donarlo agli altri, in quanto in tal modo il tantrika si ritrova preparato energeticamente ed emozionalmente nei corpi sottili a offrire questo viaggio emozionale.

A volte noi visitiamo come clienti questi centri, anche per curiosita’, e abbiamo rivelato numerose osservazioni.

Vediamo alcuni aspetti fondamentali che distinguono l’Essenza del Massaggio Tantrico Rituale.

1) Connessione con il Cuore o IV chackra

Il massaggio tantrico ha una potente connessione con il Cuore e con la affettivita’ e questo deve essere trasmesso dal Tantrika a chi riceve il massaggio. In molti centri si esce apparentemente  soddisfatti, ma si percepisce spesso anche una totale sconnessione dal Cuore di chi effettua il massaggio che lo dona meccanicamente. Tutto e’ stato tecnicamente perfetto, ma freddo e la affettivita’  e la connessione del Cuore era totalmente assente o fortemente deficitaria.

Il Tantra e’ anche la Via del Cuore e se cio’ manca non si puo’ chiamare massaggio tantrico, ma migliormente potremmo chiamarlo massaggio sensuale, sempre se non sia addirittura scaduto in sesso a pagamento.

2) Rispetto della persona nell’atterraggio emozionale dopo il rituale

Spesso non c’e’ condivisione finale tra massaggiato e Tantrika, sulla esperienza vissuta, come sarebbe auspicabile per aiutare a far capire a chi ha ricevuto quale tipo di sensazioni si e’ vissuto e quale lettura possiamo dare.  Dato che il cliente successivo e’ gia’ fuori dalla porta si deve in breve rientrare da questo viaggio emozionale, senza una grande condivisione o senza una uscita armonica dalla curva energetica, dovendosi rivestire in fretta e furia.

Alla fine del massaggio si viene letteralmente buttati fuori perche’ c’e’ gia ‘ in attesa il prossimo cliente.  In pratica e’ una vera e propria catena di montaggio.

3) Assenza di una ripetitivita’ tecnica del massaggio

Per sua costituzione il massaggio tantrico non ha una sua ripetitivita’ tecnica, perche ‘ dovrebbe cambiare di volta in volta essendo un massaggio intuitivo ed emozionale legato allo stato emozionale del momento e al feedback continuo tra tantrika e chi riceve il massaggio. Sicuramente ogni massaggio tantrico ha un minimo di struttura tecnica, ma la sua caratteristica e’ di essere intuitivo ed emozionale.

Invece in questi centri tutto si ripete con una sistematicita’ cronologica molto spinta, in forma asettica e non emozionale.

4) Mancanza di una ricerca ossessiva dell’orgasmo

In molti centri esiste inoltre una forte e spasmodica ricerca del procurare un orgasmo al cliente. Il massaggio tantrico o si conclude con un orgasmo o viene ritenuto che sia stato fallimentare.

Cio’ e’ lontano dalla via tantrica. Molte vie tantriche indicano addirittura il divieto dell’emissione del seme e della pulsione orgasmica, perche’ questa rappresenta una caduta di energia. Il tantra insegna proprio a uscire dalla spasmodica ricerca dell’orgasmo, come fissazione ossessiva.  Se l’orgasmo sopraggiunge e’ ben accolto, ma contemporaneamente non e’ ossessivamente ricercato.

Il tantra e’ anche l’allargamento delle nostre percezioni sensoriali che passano da tutto il corpo e non solo dei genitali. Invece in questi centri spesso c’e’ una estrema concentrazione della manipolazione sui genitali, quindi una estrema genitalizzazione del massaggio rituale.  Il massaggio tantrico e’ piu’ un viaggio emozionale, che sicuramente non emargina i sensi e il piacere, ma che contemporaneamente esce dalla trappola dell’orgasmo a tutti i costi.  Questo inseguire ossessivamente la pulsione orgasmica spesso monda il massaggio tantrico di alcuni dei suoi aspetti peculiari, legati anche molto ad una guarigione personale attravero il raggiugimento di profondi stati di se’ e inoltre abitua chi lo riceve ad una disfunzionale e disarmonica percezione della Via tantrica.

Piu’ quindi di una sessualita’ potremmo parlare di campo dell’Eros tantrico, dove questa energia e’ molto piu’ allargata ed espansa, coinvolge tutto il corpo e tutti i sensi e tutti i chackra, rispetto a una mera sessualita’ genitale.

Quando il massaggio tantrico e’ ossessivamente genitalizzato si traduce in una esperienza apparentemente appagante in prima battuta, ma che in ultima istanza ci lascia svuotati energeticamente.

5) Presenza di rituali tantrici di inizio e fine massaggio

Nel massaggio tantrico sono presenti dei rituali di inizio e fine massaggio prima ancora di iniziare il contatto corporeo  stesso. Tali rituali possono predisporre l’animo al successivo massaggio e fanno parte integrante della tradizione tantrica. Anche alla fine, nonostante il massaggio vero e proprio sia terminato, i rituali di termine ci aiuteranno a uscire armoniosamente dalle intense sensazioni provate.

In molti centri invece al termine o all’inizio del massaggio, non e’ presente nessuna ritualita’ che accompagni a introdurre il massaggio o a uscire in forma armonica dall’esperienza. Appena finito il massaggio l’operatore si alza e dopo un breve saluto  la operatrice abbandona la stanza.

6) Grande contatto corporeo e nudita’ di chi dona il massaggio

Molti centri donano il massaggio tantrico su lettino da massaggi. Il lettino da massaggio non permette un grande contatto corporeo, che si riduce spesso alle sole mani, instaurando anche un netto confine tra Tantrika e chi riceve il massaggio. La mancanza della nudita’ reciproca (magari con il Tantrika in tutina bianca infermieristica o in pareo) tende a mondare il massaggio dall’aspetto del veicolo emozionale, riducendo le sensazioni provate e inoltre crea una disarmonia per il senso di separazione e dualita’ che si viene a generare. Il massaggio tantrico viene donato notoriamente a terra su tatami in nudita’ e con grande spazio di movimento tutto attorno. La pelle e’ l’organo sensoriale piu’ esteso nella razza umana che per meglio percepire ha addirittura perso i peli nella selezione genetica della razza, aspetto peculiare rispetto a tutti gli esseri viventi planetari.

7) Rispetto dei 4 pilastri fondamentali del massaggio tantrico:  Fludita’, Presenza, Respiro e Adorazione. 

Queste quattro apparenti semplici parole nascondono anni di pratica tantrica, di predisposizione e di lavoro su se’ stessi, per mantenere costanti durante il massaggio questi quattro punti fondamentali, cosa tutt’altro che semplice.  Molti centri non sanno nemmeno spiegare il significato profondo di questi 4 aspetti tantrici molto importanti, figuriamo veicolarli in un massaggio rituale.

La vera esperienza tantrica nella sua essenza piu’ originale, dovrebbe tradursi in un viaggio emozionale, affettivo, sensoriale e sensuale sempre un po’ diverso, e dove vengono toccate parti profonde di se’, dove il Tantrika e’ molto vicino sia corporealmente sia con il Cuore a chi viene massaggiato,  e senza una particolare fretta, da sempre nemica del Tantra, ma anzi con rituali conclusivi del massaggio e condivisione finale sulla esperienza vissuta.

8) Integrazione di tutte le sette energie che ci compognono all’interno del massaggio tantrico

Il massaggio riutale tantrico, quando autentico, e’ un viaggio emozionale/esperienziale attraverso le sette energie della nostra specie per donare una esperienza che ci riunifica nelle energie, che ci reintegra nella percezione del nostro se’.

L’energia trascendente del settimo chakcra, l’energia meditativa del sesto chackra, l’energia espressiva del quinto chackra, l’energia affettiva del quarto chackra, l’energia radiante del terzo chackra, l’energia emozionale del secondo chackra, l’energia sessuale del primo chackra.

Molto spesso invece nei centri pseudotantrici l’energia viene cortocircuitata esclusivamente sulla sessualita’, che e’ solo una delle sette componenti energetiche del massaggio tantrico, ma non l’unica. Se il massaggio si chiude praticamente solo ed esclusivamente sulla energia sessuale l’intera esperienza ne risulta tagliata e ridimensionata e resa solo una mera parodia 

9) Continuo ascolto tra tantrika e chi riceve il rituale

Una regola fondamentale del massaggio tantrico e’ rispettare la curva energetica di chi sta ricevendo non superando mai, in un attento ascolto emozionale tra tantrika e chi riceve, la soglia energetica di che cosa si puo’ accettare. il massaggio tantrico si sviluppa nel Qui e Ora istante per istante in un continuo ascolto empatico del ricevente. 

Quindi chi ricerca un centro per un massaggio tantrico rituale deve chiedersi in ultima istanza se vuole vivere una esperienza autentica sulla Via del Tantra, con tutti gli effetti trasmutativi ed energetici che comporta, oppure vuole cercare solo del mero sesso a pagamento. Non e’ disdicevole in se’ cercare del sesso a pagamento, il Tantra non e’ mai stato moralista o giudicante, (lasciamo questi aspetti di pregiudizio al cattolicesimo o alla morale del villaggio),  basta non fare confusione tra i due aspetti confondendo la Via del Tantra in cio’ che non e’.

Jose’&Resya – TantraLove

Comprensione del Tantra

Molti conoscitori della via tantrica , anche con un certo senso di superiorita' e disprezzo, rimandano indicazioni sdegnose che o si comprende il nucleo centrale dell'apprendimento tantrico oppure l'avvicinamento al Tantra e' del tutto inutile.

Da una parte e' pur vero che il Tantra possiede dei nuclei di conoscenza centrali peculiari ed esoterici non facilmente accessibili , ma e' anche vero che il Tantra si apprende a buccia di cipolla. Difficile penetrare la via tantrica tutto all'improvviso, anche se e' un via molto diretta e veloce. Anche questi detrattori critici , e un po' saccenti , a loro volta all'inizio saranno stati neofiti e ignoranti della Via.

Mano mano che si procede nella comprensione della Via tantrica , che avviene anche per via esperienziale e non solo teorica, si sfoglia una buccia della cipolla e si procede verso un nucleo piu' centrale, e cosi' via.
Pur non essendo ancora arrivati ai nuclei piu' profondi di conoscenza tantrica, ogni strato di comprensione dona alla persona intuizioni profonde sul se' . Quindi la Via Tantrica e' sempre molto utile rispetto alla consapevolezza anche se non si giunge ai nuclei piu' intimi intuitivi della Via Spirituale Tantrica.

Qualche praticante riuscira' a giungere a comprensioni supreme e altri si fermeranno agli strati piu' esterni della "cipolla". Fa parte di un naturale processo di processione della conoscenza.
Cio' non toglie che comunque sia particolari aspetti intuitivi potranno essere raggiunti comunque.

Mancanza di umilta' e saccenza sono elementi molto lontani dalla Via Tantrica Spirituale, i maestri e le maestre tantriche antiche si sono sempre distinti per semplice umilta' del loro animo, pur essendo insegnanti famosi.

"..Agli occhi di un vero Kaula tutti meritano rispetto; nessuno pretendera' d'essere superiore agli altri affermando di essere un Guru o un anziano saggio. Chi pensa con orgoglio sono un Guru ..sono un conoscitore della Verita' non potra' mai essere un Tantrika…" – Kularnava Tantra

Jose'&Resya – Tantralove

Questo e’ Tantra – Questo non e’ Tantra

Spesso, all'interno dei corsi o in generale nel mondo della new age, captiamo che ricorre tra le persone il Giudizio …..questo e' tantra …questo non e' tantra.
Solitamente a porre l'interrogativo/affermazione sono persone che pochissima o nulla esperienza hanno con questa Via , ma gia', in forma superficiale , vogliono piegare pretestuosamente la via tantrica ai loro bisogni, manifestando la loro tipologia di carattere. Non funziona cosi'. 
Non e' il il Tantra che si assoggetta ai pensieri immaginativi e proiettivi dell'adepto , ma sono gli adepti che si conformano alle indicazioni del Tantra ,se sono interessati a seguire questa Via, e dell'insegnante tantrico. La questione e' quindi inversa.

Se a queste persone gli si chiede allora , ok ma spiegami cosa e' il Tantra, nel 95% non sanno ovviamente rispondere e cadono in mille contraddizioni, con visioni parziali o stereotipate.

Allora e' meglio porre alcuni capisaldi.

I Tantra sono una serie di testi sacri di origine centro asiatica (India, Kashmir, Bengala, Orissa ecc.) al pari dei Purana, dei Veda, degli Sastra, ma che si manifestano al modo di testi esoterici rivelati e spesso sono scritti come se fossero le divinita' Shiva o Shakty (e le loro emanazioni) in persona a parlare e fanno parte dei testi Agama. I Tantra sono molto antichi e spesso scritti secondo tradizioni che sono pre-vediche.  Poi questa parola, Tantra,  legata ai testi si e' estesa come significato anche per individuare la via. Tra le altre cose il corpus dei testi tantrici e' enorme , vastissimo e a volte contraddittorio,( si contano 500 testi tantrici) perche' esistono oltre 47 vie tantriche (Shakta, Kaula, Spanda, Trika, Krama ecc. ecc..) e alcune differiscono molto tra loro e altre hanno insegnamenti sconosciuti.
Allora la prima indicazione e' : quale via tantrica stai seguendo ? Spanda ? Kaula? Krama? Saura? 

Pero' senza grandi errori possiamo riassumere che il tantra e' ( e cio' e' comune a molte vie tantriche rosse)

IL TANTRA E' QUELL'INSIEME DI QUELLE PRATICHE E RITUALI ESPERIENZIALI , CONDENSATE IN UNA VIA, CHE PORTANO AD UN ESPANSIONE DELLO STATO ORDINARIO DI COSCIENZA DEL SE' E IN ULTIMA ISTANZA ALLA LIBERAZIONE E AL PERCEPIRE UNA COMUNIONE CON IL TUTTO, ATTRAVERSO LA MANIFESTAZIONE DI TUTTE LE ENERGIE CHE CI COMPONGONO, NESSUNA ESCLUSA.

Da questi antichi testi sacri e' possibile trarre comunque degli insegnamenti generali sul tantrismo e accogliere una serie di indicazioni sul Tantra. Occorre pero' notare che questi testi solo in alcuni casi danno delle indicazioni operative sui rituali altrimenti molto e' lasciato all'interpretazione dell'insegnante tantrico che tramanda questa via esperienziale e sacra. Il Tantra non e' mai stata una via dogmatica e normativa e spesso parla per aforismi e ha da sempre lasciato ampio spazio agli insegnati su come proporre la Via Esperienziale di crescita del se'.

Quindi gia' indicare cosa sia Tantra e cosa no e' molto labile ed evanescente. Sono poi gli insegnanti tantrici , secondo la propria sensibilita', a suggerire quali siano i possibili rituali piu' adatti alla propria via, lasciando campo alla creativita', oltre a quei rituali invece gia' codificati e conosciuti.

Molte di queste persone che avanzano questioni su "cosa deve essere il Tantra" si fanno abbagliare e sviare dalle pratiche e rituali , immaginando che alcuni rituali siano tantrici e altri no. Il Tantra utilizza molti metodi, ancor piu' nel Neotantra, che lascia ancor piu' campo aperto alle tecniche che si possono utilizzare per arrivare a una conoscenza profonda del se'.

Nella via Tantrica vengono utilizzati rituali Trascendenti, rituali Terrifici, rituali Estatici, rituali Sessuali, rituali Ludici , rituali Mentali , rituali Corporei, rituali Sensoriali , rituali Meditativi ecc.ecc. Non e' che se un Insegnante utilizza rituali Trascendenti o rituali Meditativi e ' un Tantrico e se utilizza rituali Gioiosi o rituali Sensoriali o rituali sessuali non e' piu' Tantrico.

Il Tantra suggerisce che tu giunga alla conoscenza del se' attraverso l'esperienza, senza discriminare quale tipo di esperienza. Anzi il Tantra e' famoso per inglobare nella via qualsiasi rituale che sia utile nel momento storico.

In particolare chi abita in Italia , nazione che tende a vibrare nell'energia dell'enneatipo SEI , (il diffidente pauroso critico pessimista, legato agli schemi e alla norma ) , puo' cadere in molti tranelli e trappole. Uno di questi e' che se il rituale porta nella direzione del piacere/estasi/ludico non e' Tantra, perche' una via "seria" deve essere tormentosa, difficile e noiosa.

Infatti sembra incredibile che sia "seria" una via che ci porta a percepire l'Estasi, dato che la cultura italiana (ma in generale la cultura dell'Occidente) e' cosi' legata profondamente , anche attraverso al cattolicesimo, al peccato, espiazione , dolore e pessimismo.  Il collegamento mentale distorto, carico di giudizio e pregiudizio, e' : se una via propone, sacrificio, espiazione, e rinuncia allora e' una via "seria", ma se propone Estasi, Orgasmo , Apertura e Desiderio allora non e' un via "seria".  Il Tantra Rosso indica che e' possibile anche indulgere sui piaceri , e attraversare le passioni, per giungere alla conoscenza del se'.
Come al solito i veli di Maya, l'annebbiamento dell'illusione, sono difficili da far cadere per arrivare a una visione che sia fuori da schemi imposti artificialmente da altri.

"….Nessuno riesce a ottenere la liberazione se si impegna in pratiche difficili e tormentose; la liberazione può essere raggiunta soltanto attraverso l'appagamento consapevole di tutti i desideri…" – Guhyasamaja Tantra

Jose'&Resya – TantraLove

Illuminazione Appassionata

Il tantra, sia nella variante indù sia in quella buddhista, è un sentiero religioso attraverso il quale uomini e donne possono accedere insieme alla dimensione spirituale ed all’illuminazione attraverso una serie di espressioni d’intimità ritualizzate che trasformano la passione fisica in estasi divina. Il buddhismo tantrico si distingue da altre tradizioni buddhiste perché è l’unico a considerare il corpo e le esperienze sensoriali come un mezzo per attingere alla Fonte originaria della conoscenza e del potere spirituale.

Entrando in un tempio del Ladakh, terra del buddhismo tantrico, rimaniamo colpiti dalle spettacolari rappresentazioni delle donne-dee nell’atto di cavalcare una tigre o di danzare sull’acqua con i loro corpi sinuosi che fluttuano nell’aria, le chiome al vento… donne dagli sguardi persi nell’infinito, che spiccano il volo avvinghiate ai loro partner maschili, i volti risplendenti di passione ed estasi mentre si librano negli spazi sconfinati dei paesaggi surreali del buddhismo tantrico… e ci sembra quasi di sentire il ciondolio dei loro strani ornamenti d’osso quando, irate, combattono contro l’ego: quando appaiono in forma pacifica le dãkinĩ riposano sopra un fiore di loto in tranquilla beatitudine, quando appaiono in forma irata calpestano i cadaveri del proprio egocentrismo.

Secondo quanto scrive Miranda Shaw, nel suo libro intitolato Illuminazione appassionata (casa editrice Venexia, Roma, 2010), gli studiosi che non appartengono alla tradizione culturale del tantrismo tendono a focalizzare l’attenzione sulle forme esteriori dei rituali e a negare un possibile collegamento tra le immagini femminili rappresentate nei templi e le donne realmente vissute. Stando alle interpretazioni occidentali dell’arte e della letteratura tantrica, solitamente di matrice junghiana o freudiana, queste immagini femminili sono simboli dei processi psichici dell’Anima maschile che emergono nella coscienza e non vengono mai in alcun modo relazionate con la vita vissuta delle yogini tantriche né con le loro qualità spirituali.

L’ipotesi che queste donne così magnificamente rappresentate potessero essere state davvero donne di grande spessore spirituale e persino donne illuminate, non viene mai contemplata. Al contrario: le adepte femminili del tantra vengono di solito descritte come niente più di un mezzo per raggiungere uno scopo, scopo che viene raggiunto dallo yogi maschio. Il buddhismo tantrico viene considerato come un movimento oppressivo nei confronti delle donne le quali occupano posizioni subordinate e marginali all’interno dei rituali, donne che vengono spesso umiliate e persino abusate. Anzi, secondo questo punto di vista, più corrotta è la donna, più risulta adeguata ai rituali tantrici: interpretazione questa che ci ricorda le definizioni delle devadasi indiane dell’epoca colonialista, considerate anch’esse in termini dispregiativi e sprezzanti come le “prostitute del tempio”, vere e proprie “depravate”. Le conclusioni alle quali sono giunti gli studiosi occidentali è che nel tantrismo sono gli uomini i veri ricercatori spirituali, le donne sono le loro “controparti passive” e vengono usate come “oggetti rituali” per far sì che il maschio raggiunga l’illuminazione.

Miranda Shaw espone nel suo libro una ricerca approfondita e ben documentata sulle donne che hanno ispirato e contribuito alla creazione delle suggestive immagini femminili ritratte nella tradizionale iconografia tantrica ed offre un’importante testimonianza della presenza partecipativa e creativa delle donne nel buddhismo tantrico, della loro esistenza storica, concezione religiosa e liberazione spirituale e scrive un nuovo capitolo sul tantrismo. Lo scopo principale del libro è restituire alle yogini la loro dignità di ricercatrici spirituali e donne illuminate che hanno molto influito sulla storia culturale e spirituale dell’oriente.

Dalle biografie e dai testi scritti dalle adepte del tantra esaminate dalla Shaw emerge un intero pantheon di Buddha femminili, figure di donna eccezionali note come dãkinĩ: donne coraggiose, libere, di grande spessore e potere spirituale che guidano i maschi verso l’illuminazione. La visione indiana che emerge da questi scritti e biografie femminili non conferma le interpretazioni svalutanti nei confronti delle yogini tantriche dei più accreditati testi occidentali, ma esprime, al contrario, grande rispetto e venerazione profonda della potenza spirituale-magica intrinseca alla condizione di Donna. Le descrizioni delle donne del buddhismo tantrico come corrotte o depravate, prostitute etc… , sottolinea la Shaw, descrizioni dal colorito tipicamente androcentrico, tradiscono un residuo di indignazione vittoriana non solo nei confronti dell’attività sessuale delle donne al di fuori del matrimonio, ma anche verso la venerazione ed esaltazione religiosa della Donna in quanto tale. La reverenza religiosa verso le donne che caratterizza il tantrismo è così in contrasto con i valori ed i precetti tramandatici dalle nostre religioni tradizionali, sostiene la Shaw, da costituire uno dei più grandi ostacoli all’accettazione e comprensione della filosofia tantrica.

Ciò che salta agli occhi, leggendo un testo tantrico, è l’imprescindibile adorazione della Donna in quanto principio di Vita. Nel tantrismo la relazione tra i sessi è paragonabile a quella tra un devoto ed una dea ed infatti è con il Divino Femminile presente nella donna che l’adepto entra in relazione. I testi prescrivono nei dettagli i diversi rituali attraverso i quali la Donna deve essere riverita, servita e ritualmente venerata. Le espressioni di tale adorazione non sono limitate all’ambito rituale, ma permeano anche la vita di tutti i giorni. Il testo ordina, per esempio, che prima e dopo l’unione rituale l’uomo debba prostrarsi dinanzi alla Donna, strofinarle i piedi, cucinare per lei, servirle da mangiare e aspettare che lei abbia finito per poi nutrirsi dei suoi avanzi (“mangiare gli avanzi”, così come “toccare i piedi”, nella cultura indiana sono espressioni d’inferiorità di rango spirituale e rappresentano una profonda forma di accudimento e di cura nei confronti dell’altro). Anche le sostanze scartate dal corpo della Donna, i fluidi sessuali, il sangue mestruale e persino le sostanze scatologiche sono considerate pure e vengono adorate, toccate e a volte persino ingerite come segno di profonda venerazione. Secondo l’autrice le esperienze vissute dai partner tantrici durante l’unione rituale non sono in alcun modo compatibili con il disprezzo e lo sfruttamento della donna descritti nei testi occidentali.

Nel contesto tradizionale del buddhismo monastico i partecipanti vengono incoraggiati al potenziamento dell’intelletto ed alla dialettica filosofica a scapito delle dinamiche corporee, delle sensazioni ed emozioni. La filosofia tantrica sottolinea invece che la mente da sola non è sufficiente ad aprire le porte della conoscenza; vengono enfatizzate, al contrario, soprattutto la soggettività e le componenti relazionali e sensoriali che animano i rituali: l’interdipendenza della dissoluzione e dell’apoteosi dei due partner così come la passione ed il piacere come fonti primarie di conoscenza e di potere spirituale – una sorta di reazione complementare e correttiva all’unilateralità monastica.

I testi tantrici espongono, passo dopo passo, un programma buddhista di decostruzione del sé contemporaneamente alla decostruzione dell’altro, seguito dalla ricreazione di una nuova identità soggettiva integrata: l’unione di un Buddha ed una Buddha. Solo seguendo la nostra passione fino alla sua origine, riusciamo a contattare, secondo la filosofia tantrica, il nostro nucleo interiore di beatitudine, la fonte originaria del Piacere che in quanto tale non ha alcuna causa immediata, ma appartiene alla natura stessa della psiche, alla sua “divina essenza primordiale”. E’ la beatitudine sensoriale, il “piacere umano”, l’elemento catalizzatore di questo percorso, il moto dinamico che conduce i partner yogici a varcare la soglia del regno terreno verso le sfere trascendenti dell’esistenza. L’esperienza erotica contiene già al suo interno il seme di questa consapevolezza illuminata: il piacere estremo, l’abbattimento delle barriere dell’ego, l’oblio di sé che culminano nell’estasi e nella consumazione del pensiero concettuale nel fuoco della passione.

Nel suo aspetto di fusione di forma e contenuto l’unione tantrica sfugge a qualsiasi descrizione in termini puramente fisici e diviene il tipico esempio dell’esperienza spirituale di “dissoluzione nella luce pura”, quello stato di non-dualità in cui il soggetto e l’oggetto si dissolvono e si fondono: saggezza e compassione, beatitudine e vacuità, insieme al congiungimento fisico degli organi sessuali femminili e maschili ed a numerosi altri elementi fisico-spirituali che vengono integrati sulla via verso l’illuminazione. La stessa anatomia interna dell’organo sessuale femminile, per esempio, è percepita come un mandala, al centro del quale troneggia un palazzo tempestato di pietre preziose, la Dimora di un Buddha. Esso non ha dimensioni fisse, perché si tratta di un “luogo incommensurabile” sul piano mistico dell’esperienza.

Michel Foucault contrappone all’oggettivazione e alla manipolazione occidentale della sessualità (che definisce scientia sexualis) quella che lui definisce l’ars erotica dell’Oriente (il tantra ne è un esempio), una sessualità vissuta ed esplorata per se stessa, per il piacere che conduce alla fonte interiore di Vita ed alla trascendenza. Il buddhismo tantrico non propone un modello relazionale di sfruttamento, ma di complementarietà e reciprocità e rimanda ad una variante delle relazione umane che arriva persino a trascendere il dualismo di genere. Tutto ciò appare quantomeno insolito agli occhi di un lettore occidentale il quale parte dal presupposto che le relazioni in generale e quelle tra i sessi in particolare, implichino sempre una qualche forma di potere o di rivendicazione egoica.

I filosofi tantrici ci raccontano che al momento del concepimento una scintilla di beatitudine si unisce con una goccia dei fluidi generativi femminili e maschili, formando una scintilla di Piacere che è il nucleo del nuovo essere. Nell’intera genesi di un essere umano è presente quindi un elemento di piacere metafisico: il Sé interiore o l’Essenza. Questa beatitudine che è presente nel momento del concepimento di un essere umano rimane lì, nel suo recesso più intimo, nel suo cuore per sempre, come un ponte che gli indica la via del ritorno, un ponte che può riportarlo indietro alla Prima e Ultima realtà.

Miranda Shaw. Illuminazione appassionata, in Giornale Storico del Centro Studi di Psicologia e Letteratura, 15, Giovanni Fioriti Editore, Roma, 2012

Le Donne Afroditi

Le donne Afroditi sono quelle donne che sono un po' piu' aperte energeticamente del solito, che amano la compagnia degli uomini e non ne sono spaventate. Sono in vicinanza al loro piacere personale e amano giocare con il loro corpo e con i vestiti femminili, sono curiose e libere, sanno sorridere e ridere, di loro stesse e con gli altri.

Riescono a veicolare le energie dell'Eros comprendendo le reazioni del loro corpo quando entrano nel campo della sessualita' e adorano ballare e cantare e anche stare senza vestiti. 
L’archetipo Afrodite determina il piacere che certe donne provano per l’amore, la bellezza, la sensualità e la sessualità. 
Afrodite rappresenta la spinta a garantire la continuazione della specie. Questo archetipo rappresenta anche una forza immensa di cambiamento, infatti attraverso questa dea fluivano attrazione, unione e nascita di una nuova vita.

Nei corsi di Tantra le donne Afroditi sono importantissime nella alchimia della energia del gruppo. 
Infatti il Tantra , essendo nato da una via matriarcale antica (gli antichi maestri tantrici erano donne) , si basa sulla veicolazione della energia delle donne , dove le donne rappresentando la Shakty che sono anche la energia di movimento del corso, la energia che fluidifica.
Le altre donne del corso , forse un po' piu' difese, piu' chiuse e introverse, possono trovare nelle donne Afroditi una traccia da seguire , un esempio costruttivo, una possibilita' di apertura e possono farsi contagiare dal loro entusiasmo , per uscire forse dallo uno schema di carattere di chiusura e controllo.
Si perche' le donne Afroditi sono contagiose , irradiano allegria e apertura , voglia di sorridere, voglia di ballare, voglia di fare l'amore, voglia di stare insieme.
Non c'e' nulla che possa aprire energeticamente come la presenza di donne che dischiudono altre donne. Non le indicazioni dell'insegnante, non le musiche , non l'atmosfera , anche se sono tutti aspetti importanti e che aiutano molto. 
Le donne Afroditi donano il grande regalo alle altre donne di poter sperimentare, di uscire dalla secche della depressione , dello sconforto, della mancanza di autostima, dalla paura dell'erotismo. 
Le donne Afroditi escono dagli schemi, rompono le consuetudini castranti, aprono vie che a molti sembrano precluse.

Accennava Jung…. 
"…il premio che Afrodite offre non è la bellezza fine a se stessa, ma il suo significato simbolico. L'amore e la pace, la prosperità materiale e culturale, lo sviluppo intellettuale e spirituale sono generati dall'arte di Afrodite in quanto mediante questa funzione vengono date quelle linee di sviluppo individuali che non potrebbero mai essere raggiunte per la via già tracciata da norme collettive..." .

E dal Kularnava Tantra "…. Solo chi e' liberato puo' liberare gli altri.."

Auguriamo a tutte le donne di poter frequentare qualche divertente, inusuale, originale amica Afrodite , superando l'invidia che a volte scatenano per via del loro campo naturale magnetico, ma cogliendo invece il loro benefico potere energetico trasformativo.

Jose'&Resya – Tantralove

Shiva e Shakti

Onoro il Dio e la Dea,
gli eterni genitori dell'universo.
L'Amante, in un amore senza limiti, prende la forma dell'Amato.
Che Bellezza!
Entrambi sono fatti dello stesso nettare e condividono lo stesso cibo.
Con amore supremo si inghiottono l'un l'altro ma poi si separano di nuovo per la gioia di essere due.
Non sono completamente lo stesso ma nemmeno sono diversi.
Nessuno può dire esattamente quello che sono.
Com'è intenso il loro anelito di essere insieme.
E' la loro beatitudine più grande.
Nemmeno per scherzo permettono che la loro unità venga disturbata.
Sono così avversi alla separazione che, anche se sono diventati questo intero mondo, neanche per un istante lasciano che una differenza si frapponga fra loro.
Anche se vedono tutto quello che è animato e inanimato sorgere dentro di loro, mai riconoscono un terzo.
Siedono insieme nello stesso posto, entrambi vestiti di una veste di luce.
Dall'inizio dei tempi sono stati insieme, dimorando nel loro Supremo Amore.
Hanno creato una differenza per gioire di questo mondo.
Quando quella differenza ha avuto una breve visione della loro intimità non ha potuto far altro che immergersi di nuovo nella beatitudine della loro eterna unione.
Senza Dio non c'è nessuna Dea, e senza Dea non c'è nessun Dio.
Com'è dolce il loro amore!
Quest'universo è troppo piccolo per contenerli, eppure vivono felicemente nella più minuta particella.
La vita dell'uno è la vita dell'altro, e nemmeno un filo d'erba può crescere senza entrambi.
Solo questi due vivono in questa casa chiamata universo.
Quando uno è addormentato l'altro rimane sveglio e gioca le parti di entrambi.
Se fossero entrambi svegli l'intero universo svanirebbe senza lasciare traccia.
Diventano due per gioco divino, ma in ogni momento cercano di tornare ancora uno.
Entrambi vedono insieme, entrambi vengono visti insieme.
Sono felici solo quando sono insieme.
Shiva è diventato tutte le forme:
l'oscurità e la luce, il maschio e la femmina.
Con l'unione di queste due metà l'intero universo è venuto in essere.
Due liuti fanno una nota.
Due rose fanno un profumo.
Due lampade, una luce.
Due labbra, una parola.
Due occhi, una vista.
Shiva e Shakti, un universo.
Sebbene appaiano separati sono per sempre uniti, mangiando sempre dallo stesso piatto.
Lei è una partner che non può vivere senza il Suo Signore.
E senza di Lei, colui che può fare tutto, non può nemmeno apparire.
Come possiamo distinguerli l'uno dall'altro?
Lui appare per causa di Lei e Lei esiste per causa di Lui.
Non possiamo separare lo zucchero dalla sua dolcezza, né la canfora dal suo aroma.
Per catturare la luce prendiamo il fuoco.
Per catturare il Supremo Shiva dobbiamo prendere Shakti.
La luce illumina il Sole ma il Sole stesso crea la luce.
Il glorioso Sole e la sua luce sono uno e lo stesso.
Un oggetto ha un riflesso:
quando guardiamo vediamo due immagini, eppure c'è una cosa sola.
Questo mondo è un riflesso del Signore Supremo.
Possiamo vedere due eppure solo Uno esiste.
Dalla pura Vacuità lei ha fatto sorgere il mondo intero.
Tutto dipende da lei.
Eppure esiste solo per il Suo Signore.
La Sua forma è il mondo intero,è la gloria di Dio resa manifesta.
Dio stesso ha creato la forma di Lei, Dio stesso è diventato quella forma.
Vedendosi così meravigliosamente adornata non ha potuto tollerare che il Suo Signore potesse avere meno di Lei
e così Lo ha adornato con ogni nome e forma dell'universo.
Immersa nell'unità non c'era nulla da fare.
Così Shakti, la portatrice di buona fortuna, ha creato questo mondo per il piacere del gioco divino. Essa rivela lo splendore del Suo Signore fondendosi e diventando ogni cosa,e Lui La glorifica
nascondendosi completamente.
Per il Suo grande amore di Vederla Lui è diventato il Veggente dell'universo, se non potesse vederla giocare non avrebbe nessuna ragione di esistere.
Per andare incontro alla Sua chiamata Lui prende la forma dell'intero universo, senza di Lei rimane nudo.
Lui è così misterioso e sottile, che, benché evidente, non può essere visto.
E' solo per grazia di Lei che Lui viene ad essere.
Lei risveglia il Suo Signore e lo serve di un festino grande come l'universo.
Con grande diletto Lui inghiotte ogni piatto e anche colei che lo serve.
Mentre Lui dorme Lei dà nascita a tutto quello che esiste e a tutto quello che non esiste.
Mentre Lei dorme Lui non ha proprio nessuna forma.
Guarda!
E' nascosto, e non può venire trovato senza di Lei.
Perché sono degli specchi che si rivelano l'un l'altro.
Abbracciandola Shiva gioisce della sua stessa beatitudine.
Malgrado tutta la gioia del mondo appartenga a Lui, non c'è nessuna gioia senza di Lei.
Lei è la Sua (di Lui) stessa forma, ma la Sua (di Lei) radiosità viene da Lui.
Fondendosi in uno gioiscono del nettare della loro unione.
Shiva e Shakti sono uno.
Come l'aria e il vento, come l'oro e il suo lustro, Shiva e Shakti non possono essere separati.
Sono come il muschio e la sua fragranza, come il fuoco e il suo calore.
Nella luce del Sole non c'è nessuna differenza tra giorno e notte, nella Luce della Verità Suprema non c'è nessuna differenza tra Shiva e Shakti.
Shiva e Shakti invidiano il suono primordiale “OM” perché loro vengono visti come due mentre il suono Om è sempre visto come uno.
Ghianadeva (Jnanadeva) dice:“Onoro l'unione di Shiva e Shakti, che divora questo mondo di nomi e forme come un dolce piatto.
Tutto quello che rimane è l'Uno”.
Abbracciandosi si fondono in Uno, come l'oscurità si fonde nella luce al principio dell'alba.
Quando scopriamo la loro Unità tutte le parole e tutti i pensieri si dissolvono nel silenzio, proprio come quando viene il diluvio universale le acque dell'oceano e quelle del Gange si fondono in una.
L'aria e il vento si fonderanno nel cielo sconfinato, il sole e la sua luce si fonderanno nel fuoco universale.
Con una visione di verità il colui che vede e ciò che viene visto si fondono in uno.
Ancora onoro i Due che sono Uno.
Sono come un Oceano di conoscenza, e solo quelli che vi si gettano dentro possono bere le loro acque.
Io sembro separato da loro così che posso onorarli.
Ma la separazione non è reale, è solo di nome.
La mia lode è come un ornamento d'oro che onora l'oro di cui è fatto.
Quando la lingua è abituata a pronunciare la parola “lingua”, c'è qualche differenza tra la parola e l'oggetto che indica?
Una è chiamato l'oceano l'altra è chiamata Gange e anche se sono due nomi diversi le loro acque sono le stesse.
Il sole può venire visto e anche gli oggetti che illumina.
Significa forse che ci sono due Soli?
Se la luce della luna risplende sulla superficie della luna o se la luce di una lampada rivela la lampada possiamo dire che c'è un'altra luce?
La sillaba Om è fatta dei suoni A, U e M, significa forse che è divisa?
La lettera N è fatta di tre linee significa forse che è più di una?
Quando la lucentezza della perla risplende sulla sua superficie la bellezza della perla non ne viene che esaltata.
Se la loro abbondanza non viene diminuita e ci guadagnano soltanto perchè l'oceano non dovrebbe godersi le sue onde o un fiore il suo profumo?
Così io gioisco nell'adorazione di Shiva e Shakti anche se non sono mai separato da loro.
Un'immagine riflessa scompare quando viene rimosso lo specchio, le increspature ritornano semplice acqua quando il vento si placa.
Quando il suo sonno finisce un uomo ritorna ai suoi sensi.
Ora la mia individualità è giunta alla fine e sono ritornato a Shiva e Shakti.
Il sale ha rinunciato al suo sapore salato per diventare uno con l'oceano:
io ho rinunciato al mi
o sé individuale per diventare Shiva e Shakti.
E' così che onoro Shiva e Shakti, rimuovendo tutte le separazioni e diventando uno con loro.

Amritanubhava di Janewhwar

Stare nudi – Ultimi studi Scientifici

Un numero sempre maggiore di ricerche mediche e di indagini scientifiche dimostrano che la nudità fa bene al nostro corpo e ci mantiene in salute. L’uomo è nato per essere nudo, non per soffocare il suo organismo avvolgendolo costantemente nei vestiti!

Nato nudo. 

I pediatri concordano sul fatto che i bambini crescono più sani se hanno l’opportunità di godere tutti i giorni di “momenti di nudità”: fra l’altro, la possibilità di movimento senza alcun impaccio e il maggior numero di stimoli sensoriali raccolti attraverso il corpo nudo aiutano lo sviluppo del cervello, incentivando la crescita di connessioni neuronali più complesse ed efficienti.

Recenti scoperte rivelano che il nostro cervello si modifica e si sviluppa lungo l’arco dell’intera vita. Secondo il neurologo Michael M. Merzenich, “tutto ciò che si vede accadere in un cervello giovane può accadere in un cervello più vecchio”. Ciò non implica forse che i “momenti di nudità” sono egualmente importanti per uomini di ogni età, e soprattutto per gli anziani?

Nudi contro i parassiti. 

Nel 2003 uno studio dell’University of Reading, intitolato A naked ape would have fewer parasites, ha affermato che “l’evoluzione ha portato gli esseri umani ad essere privi di peli al fine di ridurre la quantità di parassiti, e specialmente di ectoparassiti che possono portare malattie”. Sfortunatamente, gli abiti che indossiamo possono essere terreno fertile per funghi e batteri, capaci ad esempio di provocare infezioni del tratto urinario. In particolare, il costume da bagno – che molti ritengono di dover indossare per proteggersi dalle impurità dell’acqua o della sabbia – è al contrario responsabile di trattenere i microrganismi a contatto prolungato con la nostra pelle e i nostri orifizi, aumentando così la possibilità di infezione.

Prendiamo il sole! 

Una recente ricerca ha evidenziato che la carenza di vitamina D è un problema che riguarda un numero sempre maggiore di persone. L’insufficienza di questo elemento fondamentale contribuisce allo sviluppo di numerose malattie (cancro, disturbi cardiovascolari, osteoporosi, diabete). Denudandosi completamente all’aria aperta si riesce a raccogliere una grande quantità di vitamina D in poco tempo.

Termoregolazione. 

La funzionalità del sistema nervoso che tiene sotto controllo la temperatura corporea viene alterata dall’uso dei vestiti (soprattutto quelli molto attillati). Il corpo perde la naturale capacità di adeguarsi ai cambiamenti di temperatura e ciò contribuisce all’insorgere di malanni come raffreddori, mal di testa, reumatismi. Inoltre, nei maschi la costrizione degli organi genitali nelle mutande determina un aumento della temperatura media dei testicoli, riducendo il numero e la vitalità degli spermatozoi, con evidenti ripercussioni sulla fertilità. Ove le condizioni ambientali la consentono, dunque, la nudità è il miglior modo per rieducare il nostro corpo alla termoregolazione naturale. Ciò costituisce anche un incentivo al metabolismo necessario per la produzione di calore: insomma, si può dire che stare nudi aiuta pure a dimagrire, visto che aumenta la spesa energetica – ossia il consumo di calorie – da parte dell’organismo!

La nudità sociale.

 Numerosi studi psicologici dimostrano che la nudità sociale porta con sé vari benefici, come ad esempio la riduzione dello stress, la diminuzione della curiosità morbosa per il corpo umano, la riduzione della dipendenza dalla pornografia, il miglioramento nella percezione dell’intero proprio corpo, lo sviluppo di un atteggiamento sano nei confronti dell’altro sesso. Una ricerca condotta dall’University of Northern Iowa ha messo in luce che i nudisti hanno un elevato grado di accettazione del proprio corpo. I nudisti sono molto meno esposti di altri a subire il fascino di modelli di corpo ideale, che vengono propinati dai mezzi di comunicazione di massa e che sono alla base di problemi psicologici come l’anoressia o la non accettazione dei propri difetti. Vari studi, inoltre, dimostrano che gli effetti benefici della nudità sociale si riflettono anche sui bambini, aiutandoli a crescere in maniera equilibrata, con un buon grado di sicurezza di sé e senza sviluppare alcun senso di vergogna per il proprio corpo.

Tolleranza. 

Uno studio dell’University of Central Florida del 2008, condotto su 384 partecipanti, ha concluso che gli studenti favorevoli al nudismo erano “significativamente più tolleranti nei confronti di altri gruppi religiosi o degli omosessuali” rispetto agli studenti contrari al nudismo; inoltre, avevano “meno pregiudizi verso persone appartenenti ad etnie diverse”.

Insomma, stare nudi non solo è un piacere in sé, ma è anche una fonte preziosa di benessere psicofisico. E – non dimentichiamolo – ha anche un grande vantaggio: non costa nulla! 🙂

Da "Essere nudo"

La Percezione del corpo nel Tantra Kashmiro

“Nella tradizione tantrica del kashmir il corpo è ciò che è percepito.. Quello che noi chiamiamo qui organi o gruppo di organi è, dal punto di vista dell’India, considerata una massa vibratoria. Dal punto di vista della fenomenologia, il corpo appare come sonorità, vibrazioni, insieme di suoni a volte armoniosi a volte disarmonici.

L’ascolto corporale in questa tradizione si avvicina all’arte di scoprirne l’armonia fondamentale,  a cancellare le dissonanze e a ritrovare i ritmi originali.

Bisogna imparare ad ascoltare il corpo senza saperne nulla…  Ascoltare l’istante… Non c’è nulla da cambiare. Si vede solo quello che succede. Non c’è niente da escludere. Volere escludere è violenza. Volersi concentrare è violenza.   Lasciare la sensazione corporale completamente libera e rimanere aperti. Non si tratta quindi di “arrivare a fare”,  ma rendersi ben conto di tutte le limitazioni, dei blocchi, della mancanza di sensibilità che ci abita e maschera la nostra reale corporalità.

 Più la percezione è “una tensione a portare a sé”, personale, più ciò che si sente sarà ingombrato da strati dove l’opacità e la densità manifestano tensioni e reazioni. Rimanere in una posizione con delle tensioni consolida la memoria di tensioni nel cervello. Si rischia di ripetere ogni volta le stesse tensioni e di trovarsi la mattina con il corpo pesante, solido. Tante volte prima di iniziare un movimento certe zone del corpo si fissano in anticipo. Bisogno ascoltare. Una tensione è un elemento che si è separato dal tutto. Quando essa si reintegra nella totalità si libera il flusso naturale dell’energia”

di Eric Baret

“Ogni percezione ha la possibilità di riassorbirsi nel silenzio e porta alla Coscienza”

“Quando l’agitazione si calma, nasce lo stato supremo” Vasugupta, Spandakarika

 

Osso Sacro , Anima ed Energia Vitale

Nel corpo umano, il coccige e l’osso sacro sono legati alla quantità di energia vitale e determinano il desiderio e la volontà della persona di vivere il mondo fisico, materiale. Nella cultura orientale corrisponde al primo chakra. Questo luogo del corpo costituisce un fondamento essenziale per il resto dei centri energetici, dato che è quello che consente all’energia terrestre di raggiungere la nostra struttura energetica vitale.

Ida Rolf (Rolfing, 1977), afferma che proprio l’articolazione lombo-sacrale, di cui il coccige e l'osso sacro fanno parte, è la sede dell’anima. Attraverso questo punto l’energia entra nel corpo, viene mescolata con l’energia assorbita dalla parte alta della testa (equivalente al settimo chakra, detto della corona e sede delle energie spirituali) e si trasforma in altre frequenze intermedie per essere distribuita ai diversi centri energetici corporei mediante il midollo spinale. Quando l’energia fluisce liberamente attraverso questo centro, la persona gode del mondo materiale, vive in armonia con la terra e con tutte le cose ad essa collegate (piante, animali) e si sente in armonia con i cicli naturali di contrazione e rilassamento.

Un equilibrio dell’area sacrale permette di sentire i piedi ben stabili sulla terra e di avere un’esistenza fisica ed energetica piena di soddisfazioni e di stabilità interiore. La frequenza di energia assorbita da questa parte del corpo è fra le più basse del corpo. Viene rappresentata come di colore rosso e intensa e si concentra in strutture fisiche di alta densità come le ossa, i muscoli, la colonna vertebrale, le unghie, i denti, nel midollo osseo e nella produzione di sangue.

Gli organi collegati a quest’area sono quelli che occupano lo spazio retroperitoneale: reni, ureteri e ghiandole surrenali. La produzione di ormoni come l’adrenalina, la noradrenalina e i corticosticoidi è la manifestazione biochimica della sopravvivenza nei momenti di pericolo. La vitamina D, prodotta dai reni, è la manifestazione della trasformazione energetica operata per rafforzare le strutture ossee, i denti e le unghie. La produzione di eritropoietina nei reni è il mezzo con il quale l’energia viene trasferita al midollo osseo per produrre le cellule sanguigne. La mancanza di energia nei reni porta quindi all’anemia. La diminuzione di energia trasferita alle ossa attraverso la vitamina D indebolisce la formazione ossea e porta alla demineralizzazione (perdita di calcio e fosforo).

Se il centro sacrale non è bilanciato la quantità di energia assorbita sarà scarsa e la persona si sentirà poco sicura degli aspetti materiali della vita, i pensieri e le azioni saranno indirizzati principalmente alla ricerca di questa sicurezza materiale che diventerà uno scopo della vita. L’individuo si sentirà continuamente insicuro e insoddisfatto. Una persona che ha questo centro non equilibrato avrà difficoltà a dare e a ricevere, malgrado il sentimento di mancanza interiore. La materia gli offrirà sempre un certo grado di calma interiore, mentre la restrizione di essa sarà fonte di stress, fisico e psicologico, con attivazione delle ghiandole surrenali.

Simone Bitti 

Le Donne Numi tutelari della Sessualita’ – Gli uomini Numi tutelari della Spiritualita’

Se andiamo ad osservare le energie archetipiche femminili e maschili (aspetti ben conosciuti dalla saggezza antica) al di la' dei moralismi e degli schemi culturali occidentali ,troviamo una situazione molto peculiare in Italia. 
Le donne hanno archetipicamente il loro centro nella Sessualita' , cioe' nella connessione con la Terra , e portano felicita' nel mondo attraverso la veicolazione della scoperta di questa energia verso gli uomini. Dovrebbero percio' insegnare, tra le altre cose,  a come ci si avvicina all'Eros .

dai testi shivaiti del Lingam Purana "…poiche' il seme maschile e' considerato la causa della fecondita' ..il CIELO e' considerato maschio che inumidisce e feconda la TERRA femmina…"


Gli uomini hanno il loro centro archetipico  nella Spiritualita' cioe' nella connessione verso il Cielo e portano felicita' nel mondo collegando la Terra al Cielo e non e' un caso che le persone piu' grandi nel campo della spiritualita' erano uomini , Gesu' , Buddha, Zoroastro, Maometto, Akenaton, ecc.
La situazione reale pero', che indica le nostre contraddizioni, e' pero' in Italia invertita e speculare, nessuno dei due adempie al compito archetipico.
Le donne in Italia prevalentemente sono tagliate energeticamente a livello del pube e vivono la sessualita' come qualcosa di sporco e negativo e disdicevole. Si rivolgono quindi alla spiritualita' e non e' un caso che i corsi olistici pullulano in prevalenza di donne tutte dedite a scoprire i chakra alti , quando il loro compito sarebbe, per prima cosa , quello di esplorare i primi chakcra e la sessualita'.
Viceversa gli uomini che dovrebbero essere dediti alla scoperta dei chackra alti , sono tagliati energeticamente a livello del cuore , e permangono nella energia della sessualita' zona tipicamente presidiata dal femminile, Infatti gli uomini latitano nei corsi olistici spirituali.
Probabilmente ,come spesso succede, l'inversione energetica e' anche una sorta di compensazione. Le donne non adempiono generalmente in Italia al compito di veicolare naturalmente e armonicamente la sessualita' ( che e' percepita dal femminile come fortemente negativa e scorretta) e il loro posto e' occupato dagli uomini che sembrano un po' ossessionati dal sesso. Contrariamente le donne occupano una area maschile , quella della spiritualita' probabilmente per compensare il vuoto lasciato dagli uomini , che essendo tagliati in Italia a livello del Cuore reputano questo campo da donniciole.
Ognuno al proprio posto! questo e' il compito di donne e uomini in Italia.
Le donne possono insegnare agli uomini come ci si connette alla Terra e gli uomini possono insegnare alle donne come ci si connette al Cielo

Jose'&Resya – Tantralove
 

Gli autori di questa pagina sono José & Resya Satchitshanti.

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